giovedì 19 agosto 2010

Estate

Certi articoli non si sa come scriverli. Giorni fa, per esempio, avrei voluto mettere nero su bianco il mio disagio di fronte a questa notizia: Veronica Lario ha la cellulite? E chissenefrega! E richissenefrega sapere se Marchionne si sia tolto i suoi maglioncini casual e le sue scarpette da tennis a favore di un bel paio di bermudoni, simili a quello del suo antagonista sociale: l'operaio. La domanda è: ci saranno ancora a Capalbio i politici di sinistra disoccupati con gli amici manager senza più incarico? O si saranno spostati nella vicina e piu' adeguata Montalto di Castro?


Sul bagnasciuga gli uomini e il tempo perdono di spessore, e finiscono per essere "consumati" essi stessi da un'impresa diventata fine a se stessa. Ogni mito ha i suoi evidenti limiti: era così nel 1978 quando l'avvocato si tuffò dalla sua barca completamente nudo, dichiarando al mondo che un gesto generoso è sempre a rischio di ingenerosità.



Nel decennio Sessanta-Settanta non c'era Internet e per conoscere il privato del pubblico si doveva spiarlo con il teleobbiettivo, nascondersi dietro le dune, sott'acqua con il boccaglio travestito da macchina fotografica: solo così si assisteva alla caduta degli immortali, dove Helmut Berger, finalmente se stesso, si esibiva al "Jackie O" con hot pants, pedalini bianchi e scarponcini: fitting ideale da esibire nei giornalieri Viscontiani di "Gruppo di famiglia in un interno. Oppure a Porto Rotondo, dove la nobildonna italiana Paola di Liegi s'infrattava con un barbuto borghese, uno scandalo che, all'epoca, fece chiudere in preghiera i cattolicissimi sovrani Fabiola e Baldovino.



Ma è nulla in confronto a quello che si può vedere oggi grazie alla Rete; le attività umane che prima erano esercitate individualmente, ora sono alla portata di chiunque e - altro che amori clandestini e scostumate estetiche! - i vip attuali si esibiscono in pirotecniche fellatio sulla propria barca, vedi Pamela Anderson, ed è famoso il sex tape di Paris Hilton del 2003, che l'ha portata a copertine di magazine, contratti editoriali, e serie di reality. Incredibile come, superato l'imbarazzo iniziale, siano gli stessi protagonisti a beneficiare direttamente dei propri diritti d'autore.


Però - ecco - la lezione che le nudità estive impartiscono (non volendolo) è il non coraggio di stare abbottonati. Gli editori gossippari hanno scoperto che la questione morale ha un gradimento molto alto presso i consumatori e certo non mollano l'osso, a costo di spaccarsi il cervello a colpi di testate, paralizzandosi all'idea di dare di sé un'immagine che non somiglierebbe alla dignità ritrovata.

Paola Manfrin - Vogue Italia

Pubblicato:
09 agosto 2010

http://www.vogue.it

Nessun commento:

Posta un commento