lunedì 6 settembre 2010

Cosmetici e bellezza, adesso gli uomini spendono più delle donne

Gli uomini? Dei veri narcisi. Non a caso, spendono più delle donne per acquistare i loro prodotti di bellezza anche se poi, salvo qualche eccezione, passano la metà del tempo di mogli e fidanzate ad imbellettarsi davanti allo specchio. La conferma di questo trend arriva da Oltremanica: un sondaggio commissionato da un'azienda di integratori alimentari, su un campione di giovani dai 18 ai 35 anni ha, infatti, evidenziato come i maschietti inglesi sborsino una media di 11,72 sterline a settimana (pari a poco più di 14 euro) per comprare creme e prodotti per i capelli: ovvero, una sterlina in più delle donne. E se un quinto usa regolarmente un’idratante, uno su venti ricorre alla piastra per i capelli.


ANCHE IN ITALI A- «Il divario fra i sessi si sta riducendo sempre di più – ha sottolineato un dirigente della società che ha commissionato l'inchiesta – e ora gli uomini giovani si sentono molto più a loro agio nell’investire tempo e denaro nel loro look rispetto alle generazioni passate». Ma non pensiate che siano solo le donne inglesi a dover lottare con i rispettivi compagni per un pezzo di specchio in bagno o per acquistare qualche crema miracolosa per le rughe o per la pancia. Anche il maschio italico è assai sensibile all’argomento, tanto che un recente studio dell’Istituto Directa di Milano e dedicato «all’attenzione al benessere e alla cura di sé che ha l’uomo in Italia» ha rilevato come la popolazione maschile italiana spenda oltre 250 milioni di euro l’anno in prodotti cosmetici specifici, tanto che, a detta degli esperti, sarà questo il settore destinato ad avere lo sviluppo più rapido nei prossimi anni. Non solo. E’ anche diminuito il tempo che gli uomini dedicano agli svaghi, preferendo, invece, impegnarsi di più nella cura del corpo e dell’alimentazione, mentre rispetto alle donne, il maschio sente più l’esigenza di ricorrere al consiglio dell’esperto per la scelta del prodotto cosmetico giusto. In altre parole, meglio il medico dermatologo alla commessa della profumeria.

CHIRURGIA E CENTRI BENESSERE - Nel 2008 un’indagine di Unipro, l’associazione italiana delle industrie cosmetiche, caratterizzata sul biennio 2006-2007, aveva evidenziato come un uomo comprasse fino a sette prodotti diversi fra creme per il viso e per il corpo (le donne arrivano a dieci), con un consumo pari al 30% del totale e un giro di affari superiore ai 10 milioni di euro. Nella stessa ricerca si era poi notato un incremento nel numero di frequentatori dei centri benessere, con il 40% della clientela composta da uomini, come pure un vero e proprio boom di interventi di chirurgia estetica, con oltre 74mila operazioni eseguite su pazienti maschi.

LA DIFFERENZA IN VALIGIA - Ma se anche gli uomini minacciano di insidiare il predominio cosmetico femminile, ci sono però degli stereotipi che resistono a mode e decenni, come il tempo impiegato dalle donne a prepararsi per un’uscita serale (quasi il doppio rispetto a quello di un uomo) o i vestiti infilati nella valigia delle vacanze e molto spesso riportati indietro senza nemmeno essere stati appesi nell’armadio. Anche in questo caso, le conferme arrivano da un’altra ricerca inglese, questa volta di TravelSupermarket.com, su 2mila donne: se, infatti, la media del tempo necessario a prepararsi per un appuntamento è di 52 minuti per lei contro i 29 di lui, sul capitolo «bagagli» ancora peggio, visto che nove donne su dieci ammettono di non mettere mai tutto quello che si sono portate via e spesso dimenticano pure qualcosa a casa (soprattutto creme solari, dentifricio e occhiali da sole) e devono così comprarlo sul posto. Non bastasse, per due settimane di ferie un uomo mette in valigia un quarto della biancheria intima di una donna (anche se il 2% preferisce che sia lei a preparare i bagagli per non avere stress) mentre per lo stesso periodo di vacanza un quinto del campione femminile intervistato è capace di infilare in borsa almeno cinque paia di scarpe. Unica consolazione: a differenza della crema idratante, spesso «presa in prestito» dal nostro partner, almeno in questo caso i sandali con il tacco a spillo sono salvi.

Simona Marchetti
pubblicato il 31 agosto 2010 su www.corriere.it

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